sabato 12 giugno 2010
sabato 15 maggio 2010
domenica 11 aprile 2010
Artista: Luigi Serafini
Mostra: Serafhaus
Curatore: Umberto Zampini
Luogo: LipanjePuntin artecontemporanea - Roma
via di Montoro 10, 00186 - Roma
Durata: 6 maggio – 3 luglio 2010
Inaugurazione: Giovedì 6 maggio 2010, dalle 18.30
LipanjePuntin artecontemporanea – Roma ha il piacere di presentare Serafhaus, una personale di Luigi Serafini (1949, Roma), a cura di Umberto Zampini.
Serafhaus è il personale atelier volante di Luigi Serafini. E’ un luogo mentale, momentaneamente in transito tra gli spazi di via di Montoro, il golfo di Trieste e le abitazioni dell'autore. Una popolazione di mondi e creature fantastiche scovate negli anni dalla sua incessante ricerca artistica. Dal Codex Serafinianus alle più recenti illustrazioni delle Storie Naturali di Jules Renard attraverso quadri, istallazioni, disegni, oggetti e fotografie sarà possibile indagare il diario del suo viaggio. Il mondo in cui viviamo viene esaminato, setacciato, smontato alambiccato sino ad ottenerne il distillato. Un’esperienza, questa, che ha segnato fin dai primi anni d’infanzia la sua formazione e con essa il suo incontro con l’arte, da intendersi qui come unico modo di guardarsi attorno e vedere veramente: l'arte come unico dispositivo in grado di far sì che il mondo stesso si schiuda a noi attraverso gli occhi dell’artista.
Quella di Serafini non è semplicemente una parata di mondi alieni e fantasiose specie animali e vegetali, la sua è una cosmogonia che punta a neutralizzare l’elemento potenzialmente minaccioso presente nella natura, attraverso la sua esaltazione. La natura, luogo triste e crudele, covo di morte e sopraffazione, in Serafini diventa letteraria e fiabesca come nei codici miniati medievali, e quindi malinconica, perfino sensuale, superumana o forse semplicemente supernaturale.
Luigi Serafini, dopo gli studi in Architettura presso il Politecnico di Milano inizia a occuparsi di design, collaborando ed esponendo con il Gruppo Memphis, guidato dall'architetto Ettore Sottsass. Lavora per la televisione e per il cinema insieme a Federico Fellini ("La Voce della luna"), realizza scenografie, luci e costumi per il Teatro alla Scala. Dopo il noto “Codex Seraphinianus” edito da Franco Maria Ricci nel 1981 e ripubblicato nel 2006 da Rizzoli, Serafini pubblica nel 1983 "Pulcinellopedia", edito da Longanesi. Ha pubblicato storie e racconti per Bompiani, Archinto, Fandango e per molte riviste. Nel 2007 il Pac ha reso omaggio all’universo serafiniano presentando per la prima volta al pubblico le Cento tavole originali del “Codex”.
Italo Calvino, Roland Barthes, Giorgio Manganelli, Federico Zeri, Federico Fellini, Douglas Hofstadter, Achille Bonito Oliva e Vittorio Sgarbi si sono confrontati con l’opera di Serafini. Calvino ne descrisse i meccanismi e le figure retoriche: “come l’Ovidio delle Metamorfosi, Serafini crede nella contiguità e permeabilità d’ogni territorio dell’esistere: l’anatomico e il meccanico si scambiano le loro morfologie, l’umano e il vegetale si completano…il selvaggio e il metropolitano, lo scritto e il vivente.”
LIPANJEPUNTIN artecontemporanea
via di Montoro 10 – 00186 Roma
Tel. + 39 06 68307780
www.lipanjepuntin.com info@lipuarte.it roma@lipuarte
Orario di galleria: da martedì a sabato 14.00 – 20.00 o su appuntamento
domenica 4 aprile 2010
martedì 16 marzo 2010
Orientamenti:Mostra personale di Monica Biancardi
Artista: Monica Biancard
Mostra: Orientamenti
Luogo: LipanjePuntin artecontemporanea - Trieste via Diaz, 4 34121 Trieste
Durata: 20 marzo – 10 maggio 2010
Inaugurazione: sabato 20 marzo 2009, dalle 18.30 alle 21.00
“Un’immagine vale mille parole” (Sunzi, IV secolo a.c.)
LipanjePuntin artecontemporanea – Trieste ha il piacere di presentare Orientamenti, una mostra personale di Monica Biancardi (1972, Napoli).
I lavori di Monica Biancardi, siano essi lightbox o scatti in bianco e nero, propongono in modo coraggioso l’incontro di mondi e non semplicemente di culture diverse. “Commistione, fusione, trasformazione, trafugamento, plagio, occhieggiamento, ibridazione…”, scrive in catalogo Olga Scotto di Vettimo, “…da artista viaggiatrice per vocazione, Monica Biancardi trattiene nella sua memoria fotografica le vetrine colorate che offrono all’Occidente prodotti orientali, in un mix variopinto di autentico e, raramente posticcio….ciò che è apparecchiato nelle vetrine è l’offerta di una produzione autentica o rivisitata della cultura orientale messa in mostra per il consumatore (o il consumismo?) occidentale.”
Nell’epoca che qualcuno ha definito postmoderna, in cui il relativismo – proposto come antidoto all’inveterata (per alcuni pessima) abitudine europea di pensare – sembra vietare il ricorso a categorie tanto ampie quanto indefinibili quali occidente ed oriente, gli artisti come la Biancardi recuperano il contatto con ciò che ancora esiste là fuori, per la strada, nei negozi, negli ospedali e nelle case. Quello che Monica Biancardi ritrova è esattamente il mondo come esso ancora è, con i suoi incontri/scontri e con quei residui di modernità che compongono (e continueranno a comporre per molto tempo) il complesso puzzle di segni cui viene dato il nome di presente.
Fotografie da un lato e lithgbox dall’altro materializzano due diverse modalità e forme di tempo: quello ciclico, non a caso in bianco e nero, degli aspetti immutabili dell’esistenza umana, i bisogni primari e la cultura (parlare, scrivere, raccontare, comunicare); quello lineare dell’attualità (Ie scatole di luce a colori), legato all’epoca presente, alle sue mode e alla pubblicità, che conferiscono alla città e alle persone il loro aspetto esteriore. Struttura e sovrastruttura? Natura e cultura? Tutti dualismi da definire di volta in volta, proprio come Oriente e Occidente.
In occasione della mostra al Museo di Capodimonte di Napoli è stato realizzato un catalogo (Shin Production) con testi di Nicola Spinosa, Remo Bodei, Olga Scotto di Settimo, Annamaria Palermo e Tiziana Grande.
Docente di Disegno e Storia del Costume, Monica Biancardi si è diplomata presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli con una tesi sperimentale sulla fotografia di teatro. Ha iniziato giovanissima a lavorare per importanti registi italiani e stranieri, procedendo in parallelo con la propria ricerca fotografica. La sua prima mostra Ritratti, inaugurata presso la galleria Franco Riccardo-Artivisive in Napoli, grazie al successo ottenuto viene ospitata in seguito al Macba di Barcellona, a Madrid, Salamanca, alla Biennale di Fotografia di Brescia, alla mostra sul Dada a Pavia a cura di Achille Bonito Oliva. Fra le mostre recenti si segnalano: 2006 Mutamenti (Castel Sant’Elmo, Napoli), 2008 Tra le immagini (Hammam, Gerusalemme est – Israele), Tra le immagini (Jericho Resort, Jericho – Palestina), 2009 Mutamenti (Kunsthaus Aarau visarte Galerie, Berna – Svizzera), Orientamenti (Museo di Capodimonte, Napoli).
LIPANJEPUNTIN artecontemporanea
via Diaz 4 – 34121 Trieste
Tel. + 39 040 308099
http://www.lipanjepuntin.com/ info@lipuarte.it
Orario di galleria: da martedì a sabato 15.30 – 19.30 o su appuntamento
Durata: 20 marzo – 10 maggio 2010
Inaugurazione: sabato 20 marzo 2009, dalle 18.30 alle 21.00
“Un’immagine vale mille parole” (Sunzi, IV secolo a.c.)
LipanjePuntin artecontemporanea – Trieste ha il piacere di presentare Orientamenti, una mostra personale di Monica Biancardi (1972, Napoli).
I lavori di Monica Biancardi, siano essi lightbox o scatti in bianco e nero, propongono in modo coraggioso l’incontro di mondi e non semplicemente di culture diverse. “Commistione, fusione, trasformazione, trafugamento, plagio, occhieggiamento, ibridazione…”, scrive in catalogo Olga Scotto di Vettimo, “…da artista viaggiatrice per vocazione, Monica Biancardi trattiene nella sua memoria fotografica le vetrine colorate che offrono all’Occidente prodotti orientali, in un mix variopinto di autentico e, raramente posticcio….ciò che è apparecchiato nelle vetrine è l’offerta di una produzione autentica o rivisitata della cultura orientale messa in mostra per il consumatore (o il consumismo?) occidentale.”
Nell’epoca che qualcuno ha definito postmoderna, in cui il relativismo – proposto come antidoto all’inveterata (per alcuni pessima) abitudine europea di pensare – sembra vietare il ricorso a categorie tanto ampie quanto indefinibili quali occidente ed oriente, gli artisti come la Biancardi recuperano il contatto con ciò che ancora esiste là fuori, per la strada, nei negozi, negli ospedali e nelle case. Quello che Monica Biancardi ritrova è esattamente il mondo come esso ancora è, con i suoi incontri/scontri e con quei residui di modernità che compongono (e continueranno a comporre per molto tempo) il complesso puzzle di segni cui viene dato il nome di presente.
Fotografie da un lato e lithgbox dall’altro materializzano due diverse modalità e forme di tempo: quello ciclico, non a caso in bianco e nero, degli aspetti immutabili dell’esistenza umana, i bisogni primari e la cultura (parlare, scrivere, raccontare, comunicare); quello lineare dell’attualità (Ie scatole di luce a colori), legato all’epoca presente, alle sue mode e alla pubblicità, che conferiscono alla città e alle persone il loro aspetto esteriore. Struttura e sovrastruttura? Natura e cultura? Tutti dualismi da definire di volta in volta, proprio come Oriente e Occidente.
In occasione della mostra al Museo di Capodimonte di Napoli è stato realizzato un catalogo (Shin Production) con testi di Nicola Spinosa, Remo Bodei, Olga Scotto di Settimo, Annamaria Palermo e Tiziana Grande.
Docente di Disegno e Storia del Costume, Monica Biancardi si è diplomata presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli con una tesi sperimentale sulla fotografia di teatro. Ha iniziato giovanissima a lavorare per importanti registi italiani e stranieri, procedendo in parallelo con la propria ricerca fotografica. La sua prima mostra Ritratti, inaugurata presso la galleria Franco Riccardo-Artivisive in Napoli, grazie al successo ottenuto viene ospitata in seguito al Macba di Barcellona, a Madrid, Salamanca, alla Biennale di Fotografia di Brescia, alla mostra sul Dada a Pavia a cura di Achille Bonito Oliva. Fra le mostre recenti si segnalano: 2006 Mutamenti (Castel Sant’Elmo, Napoli), 2008 Tra le immagini (Hammam, Gerusalemme est – Israele), Tra le immagini (Jericho Resort, Jericho – Palestina), 2009 Mutamenti (Kunsthaus Aarau visarte Galerie, Berna – Svizzera), Orientamenti (Museo di Capodimonte, Napoli).
LIPANJEPUNTIN artecontemporanea
via Diaz 4 – 34121 Trieste
Tel. + 39 040 308099
http://www.lipanjepuntin.com/ info@lipuarte.it
Orario di galleria: da martedì a sabato 15.30 – 19.30 o su appuntamento
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